Recensione Xbox Series X: RDNA2 mostruosa

Sono state presentate ufficialmente le caratteristiche di Xbox Serie X. Questo nuovo supergadget per i videogiocatori e’ completamente rinnovato rispetto all’architettura precedente ‘GCN’ graphics core next.
Non solo il numero di unita’ compute unit varia, ma anche le istruzioni codificate ed eseguite dalla macchina da gioco vengono decuplicate.
Quello che sappiamo di certo e’ che vi e’ stato un salto di prestazioni del 50%. Questo significa che ogni CU(compute unit) e’ in grado di svolgere il lavoro di rendering dei pixel nella meta’ del tempo di Rdna 1.
E ne sono state inserite ben 52 di unita di calcolo veloce, comparabili a circa una 80ina di cu di Navi10 a confronto.
Se facciamo una comparazione tra la vecchia architettura GCN di Polaris e Vega e le nuove Rdna(inclusa Xbox SX) vediamo che il throughput e’ aumentato per via dell’eliminazione del collo di bottiglia sulle Wave32(che in generale nella vecchia GCN bloccavano il chip grafico per il 75% del tempo mentre ora vengono eseguite in un ciclo).

Il design della scocca ricorda un tower case o anche un frigorifero in miniatura se si puo’ dire. Questo serve a raffreddare direttamente i componenti sulla scheda madre alquanto ristretta infatti quasi tutti i componenti attivi sono integrati nel soc a 7nm TSMC.